Chi siamo

Corviale Domani individua nella Programmazione Europea 2014-2020 la cornice entro cui i rappresentanti delle istituzioni e della società civile esprimono la progettualità per ricondurre il sogno di Fiorentino nel nuovo scenario della città globale riprendendo l’utopia di una “città ideale”. Una città immaginata già da Platone e Aristotele, una rappresentazione cristiana che si sdoppiava nella città terrestre e nella città celeste, che si ripresentava nei modelli del Rinascimento e nei progetti del socialismo utopico. Una trama di lunga durata che straripa nella modernità della società industriale quando le utopie urbane di pensatori come Owen e Fourier ambiscono a creare un ordine nuovo e propongono il modello del falansterio come particolare concezione del modo di abitare. Coi falansteri si è tentato di rispondere ai problemi della società industriale con soluzioni razionalizzatrici costruite a misura di una visione del governo del territorio che mette al centro una città concepita sulla divisione delle funzioni. Una visione da cui è disceso un modello di welfare che vedeva nettamente separate la produzione e l’abitare. Una vita divisa tra la fabbrica e la casa. Ma arriva la globalizzazione e la città diventa il mondo intero, la divisione spaziale tra produzione e abitare si sposta su un livello planetario e quindi con la deindustrializzazione del nostro pezzo di pianeta crollano tutti i paradigmi precedenti. Non solo niente più fabbrica ma neanche più casa separata dal mondo. Le reti d’interconnessione diventano planetarie: ci riscaldiamo col gas della Siberia, scarichiamo il water con acqua che è connessa con mezzo pianeta e soprattutto sappiamo tutto di tutti in tutto il mondo in tempo reale. Si realizza il sogno primigenio della civitas, la città globale fondata da cittadini che provengono da stirpi diverse, tradizioni diverse, etnie diverse, religioni diverse, con la missione di darsi leggi comuni e dando così vita all’imperium sine fine. (imperium significa “mettere concorde sotto la legge tutto il mondo”). Il sogno della tarda romanità di Roma mobilis, una città mobile, dinamica, con l’obiettivo attualizzato della città globale, in cui i cittadini e la società diventano soggetti attivi della città proiettata nel futuro. Come i romani delle origini anche gli abitanti di Corviale provengono da territori diversi, tradizioni diverse, etnie diverse, religioni diverse, tutti impegnati a dare forma alla loro civitas. È dall’unione di tutti questi partner, associazioni, enti, istituzioni di ricerca, operatori ed esperti di diversi ambiti disciplinari, che è nato il partenariato locale Corviale Domani che, mediante percorsi partecipativi, educativi e culturali punta a fondare un distretto evoluto legato al corretto sviluppo della città del nuovo millennio.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *